Cos'è é stato per me il primo anno di teatro? Direi la scoperta
di un mondo nuovo, inaspettato e magico...
Sono entrata in un piccolo tempio che permette di sorvolare la
frenetica quotidianità e regala del tempo per conoscersi, per superare i propri limiti e rivivere ricordi ed emozioni spesso sull'orlo dell'oblio, ma anche per adottare uno sguardo prospettico
più sensibile e attento ai minuziosi dettagli della realtà, a volte considerati ovvi o banali. Come dice Marco, il nostro regista, tutti i personaggi in scena sono lì fuori, bisogna osservare e
ascoltare ciò che ci circonda. Marco ha la straordinaria capacità di comunicare e
trasmettere in modo poetico e travolgente la sua passione per il teatro. Lo ringrazio di cuore per i preziosi insegnamenti.
Gran bella cosa avere un regista esigente, incontentabile, perfezionista e stacanovista che ti obbliga a superare i tuoi limiti, a mirare alla perfezione e proprio per questo considerarlo non solo un maestro, ma anche un amico sincero. Un regista che sa creare un vero gruppo affiatato e teso alla realizzazione di un progetto corale il cui successo è misurato dagli applausi sinceri del pubblico.
Maurizio P.
...io ne ho provate cose che voi spettatori non potreste immaginarvi. Dal buio del palco semplici parole infiammarsi verso la platea e ho visto abiti vetusti rendersi splendenti costumi sotto la luce a pioggia. Tutti quei momenti andranno in scena nel tempo come battiti di un ritmo infinito.
Andrea Maria S.
Da tre anni sono allieva della Scuola del Teatro del Battito. Sono fra gli over 40 e ho scoperto che nonostante l'età anagrafica, l'entusiasmo e l'energia ci sono come quando ero una giovane universitaria. Ho riscoperto il piacere del lavoro fisico, di fare uscire la voce, del cambiare personalità, di condividere con altri lo sforzo del montaggio di una "pièce". Grazie al TdB posso uscire dal quotidiano ed entrare in nuovi mondi, e non è come il piacere passivo del cinema, che mi piace perché permette di vivere dentro storie diverse ogni volta. Il teatro me le fa proprio vivere attivamente queste storie. Ho scoperto che il teatro oltre che narrazione è anche poesia, musica, ballo e vita. E la cosa più importante, il teatro è LIBERATORIO. Grazie Anna, grazie Marco.
Donata A.
Di paura, di emozione
Batte col cuore dei miei compagni d’avventura
Battono i nostri piedi,
i nostri passsi sul palcoscenico.
E poi finalmente
Battono le mani
Di tutti
Pubblico e attori.
Felice, lì sono felice.
Marina C.
Sono uno del gruppo che, con simpatico eufemismo, chiamano "over 40". In realtà lo supero di un paio di decadi. Ho cominciato due anni fa, forse per fare qualcosa di diverso, forse per recuperare un po' di vita, adesso che il lavoro non dà più gli stimoli che dava una volta, o forse per imparare a superare la mia innata timidezza e obbligarmi a "tirare fuori la voce". Insieme a qualcos'altro di me stesso che da troppo tempo giaceva dimenticato nei meandri della mia personalità.
Ho trovato molto di più di quello che cercavo: un gruppo di amici, un progetto che si rinnova ogni anno e che, grazie alle sapienti cure di Annamaria e Marco, produce sempre un risultato che dà grande entusiasmo. Insieme abbiamo fatto cose che mi sarebbero sembrate impossibili e non vedo l'ora di mettermi alla prova anche quest'anno di fronte a nuove sfide. Arriveranno persone nuove e posso garantire loro che in un paio d'incontri saranno parte del nostro gruppo originario. Abbiamo dimostrato che l'età non può essere una scusa per non mettersi in gioco.
STEFANO "THE WALK"